Coronavirus, su molte spiagge libere distanziamento quasi inesistente e poche mascherine. Ma l’emergenza non è del tutto alle spalle.
Nel primo vero fine settimana di estate, all’insegna del caldo e del sole splendente, l’Italia fa i conti con i problema delle spiagge affollate ai tempi del coronavirus.
Coronavirus, spiagge affollate e poche mascherine sulle spiagge libere
Sui social e su molti media rimbalzano le immagini di spiagge affollate, sicuramente non a norma con le linee guida anti-coronavirus. Ombrelloni e sdraio a distanza ravvicinata, poche mascherine e distanza di sicurezza in molti casi inesistente o quasi.
Il problema riguarda diverse zone dell’Italia, da Jesolo a Ostia, litorale romano.
Ma il coronavirus continua a mietere vittime
La triste verità è ce guardando diverse foto pubblicate sulla rete sembra che molti abbiano dimenticato le settimane e i mesi della fase dura del coronavirus, che comunque continua a mietere vittime anche in questi giorni. Gli esperti continuano a predicare prudenza evidenziando come la curva dei contagi potrebbe tornare a crescere.
Il problema del controllo delle spiagge libere
Le situazioni critiche si registrano soprattutto sulle spiagge libere, difficili da controllare. Chilometri e chilometri di litorale affidati a pochi agenti. Questo mentre i lidi sono invece più o meno costretti a fare i conti con le norme stringenti che hanno costretto i titolari a limitare gli accessi e ridurre il numero di ombrelloni.
Chiarito il problema del controllo, resta da approfondire un secondo nodo. Quello della responsabilità dei singoli, chiamati ad osservare le norme ancora in vigore per limitare i contagi.